Il boot di un sistema GNU/Linux

Su architettura i386 (intel-based) il boot avviene secondo questo principio:

  • all’accensione il BIOS definisce l’ordine dei dispositivi da cui eseguire il codice di avvio
  • il Boot Sector del primo dispositivo contiene il codice (o il suo riferimento) del loader del sistema operativo. I due boot loader più utilizzati sono LiLo e GRUB.
  • il loader carica il kernel in memoria e lo esegue. Il kernel esegue tutte le verifiche dell’hardware disponibile.
  • il kernel esegue il processo INIT, padre di tutti gli altri processi. Mediante i file di configurazione e il processo di inizializzazione dei servizi, viene avviato il sistema in ogni sua parte.

GRUB

Il bootloader più flessibile e versatile si chiama GRUB (GRand Unified Bootloader).
Il file di configurazione del bootloader è:
/boot/grub/menu.lst

Questi sono alcuni dei parametri di configurazione del file:

default 0
indica quale voce del menù verrà eseguita se non diversamente specificato dall’utente.

timeout 10
indica i secondi che verranno concessi all’utente per compiere la sua scelta

title Debian GNU/Linux
indica il titolo che apparirà nel menu
root (hd0,2)
indica la partizione di base da considerare (terza del primo disco)
kernel /boot/vmlinuz-2.6.10 ro root=/dev/hda3
indica il kernel e i parametri da caricare
initrd /boot/initrd-2.4.7-10.img
indica il ramdisc da installare durante il boot

Altre caratteritiche di GRUB

Durante la prima schermata di menù è possibile premere la lettera “e” per modificare al volo le voci del menù ed eventualmente correggere errori di configurazioni.
Inoltre è possibile premere la lettera “c” per ottenere una console minimale utilissima per eseguire un debug del sistema piuttosto approfondito.

No comments yet

Lascia un commento